Cookie Policy soufflé glacé alla pesca - cakegardenproject

soufflé glacé alla pesca

souffle-glace

Due settimane fa, grazie al caldo inaspettato circolavano già le prime pesche decenti, non quelle acerbe da primizie, ma succose, morbide, giallissime pesche dolci. A me piacciono quelle a pasta gialla ma anche quelle bianche sono così zuccherine.

Insomma, le pesche sono proprio un bel frutto estivo che sta bene su tutto, sulle crostate, nelle macedonie, nel gelato e nel soufflé glacé naturalmente.

E questo soufflé è decisamente più facile di quello tradizionale, non si sgonfia, lo puoi fare alto quanto ti pare, non devi stare davanti al forno pregando tutti i santi che ti dovrebbero aiutare a scongiurare la catastrofe, non devi calcolare i tempi al secondo, quindi puoi telefonare, se suona il campanello puoi aprire la porta, puoi dar retta alla mandria di felini, litigare e anche sbattere la porta, tanto non si sgonfiaaaaa!

 

Soufflé è un termine che deriva da un verbo francese, souffler, soffiare, come dire che gli ingredienti cuocendosi, in realtà si gonfiano, come quando si soffia dentro un palloncino.

Il soufflé glacé non si deve gonfiare con la cottura, é un dolce al cucchiaio, ma in realtà le basi, che devono essere amalgamate insieme, sono di loro “gonfiate” in quanto si tratta di panna montata e meringa all’italiana. Le pesche poi sono ridotte in poltiglia e devono essere ben frullate e quindi, anche loro, hanno un aspetto spumoso.

Tutta questa sofficità mi ricorda un materasso meraviglioso, soffice e avvolgente sul quale ho dormito qualche tempo fa in terra di Svezia.

Chi da piccolo non ha mai fatto a cuscini con i fratelli o gli amichetti, saltellando sui letti, soprattutto su quello dei genitori? Io poi ho una lontana memoria di una pubblicità che si canticchiava … bidibodibù … una pubblicità della ondaflex. inevitabile canticchiarla quando si saltava sul lettone! Tempi da diosauri e carosello, quello vero, non il surrogato di oggi!

 

La morbidezza ti riporta inevitabilmente al mondo ovattato fanciullesco ed ecco che oggi gli spazi giochi sono avvolti da morbide superfici elastiche che ricoprono piccole e colorate catene montuose dove i piccoli si rotolano e si rincorrono dando sfogo al loro “lavoro” creativo, quello del gioco.

spazio giochi a Bat Yam, Israele AL/Arch landscape architects fonte: http://www.landezine.com

Spesso negli spazi giochi oggi sono anche inseriti dei tappeti elastici sui quali si saltella allegramente facendo a gara a chi salta più in alto.

 

Potgieterstraat _ spazio giochi ad Amsterdam
Carve Landscape Architects
2010
fonte_http://www.landezine.com

Il mondo di questi spazi giochi è un mondo colorato e non ha nessun problema ad essere inseriti nei parchi verdi, negli spartitraffico dei viali cittadini o nelle aree libere del tessuto urbano.

Waldpark a Potsdam, Germania
Bureau B+B landscape architetcture
1998_2001
fonte: http://www.landezine.com

Quest’anno poi i può andare a fare quattro salti sullo speciale tappeto elastico che è stato istallato nel parco dell’Archstoyanie Festival del 2012, un bel festival dedicato al paesaggio che si svolge in Russia da quasi otto anni, nei pressi del villaggio di Nikola-Lenivets, nella regione di Kaluga.

 

Il progetto è del gruppo SALTO ARCHITECTS, un team di architetti fondato nel 2004, tutti provenienti dall’Estonian Academy of Arts.

 

Il tappeto, lungo 51 metri incassato nel terreno è una lunga striscia nera elastica, sulla quale saltellare allegramente. E’ inevitabile provare a saltare tanto in alto da arrivare, o almeno cercando di arrivare a traguardare le chiome degli alberi del bosco che si ferma lungo questa linea giocosa.

 

Normalmente i tappeti elastici hanno una forma circolare in modo da accoglier qualsiasi tipo di cadute, capriole, volteggi mentre invece questa lunga linea assomiglia più ad un tapis roulant, per cui niente capriole a 360 gradi ma volteggi ben calibrati e camminate saltellanti, un po’ come fa il canguro quando corre.

 

Dal tappeto elastico ci tuffiamo dentro un soufflé?


Ricetta del soufflé glacé alla pesca

Note.

Prima di procedere alla ricetta bisogna procurarsi dei pirottini di ceramica un po’ alti da poter mettere in frigorifero, un po’ di carta forno (sarebbe meglio quell’acetato per dolci che fanno le pareti lisce, lisce ma io son cuoca, non chef e quindi cartaforno!), elastici e una spillatrice che abbia dei punti (io come sempre e misteriosamente, mi ritrovo sempre, e dico sempre, una cucitrice che dopo il primo punto è da ricaricare, misteri.  E che dire degli elastici che quando non ti servono ti perseguitano ovunque e quando ti servono scompaiono misteriosamente? bah!)

ingredienti

250 gr di panna da montare

250 gr di yogurt naturale

200 gr di zucchero a velo

3 albumi a temperatura ambiente

100 ml di acqua

2 pesche mature + una per guarnizione

due cucchiai di succo di limone

procedimento

prima di tutto bisogna prendere i pirottini e rivestirli con la carta forno. L’altezza la decidete voi, secondo il vostro gusto. Bisogna fissare la carta esternamente con un elastico e chiudere sulla sommità il giro con un punto di spillatrice. Mettere i pirottini così addobbati nel freezer a prender freddo.

Dopo di ciò si prosegue con la preparazione della meringa all’italiana (ma perché all’italiana? Normalmente le cose complicate sono quelle francesi e invece quando si tratta di meringa, quella complicata, che deve cuocere, è quella italiana, mentre quella semplice con tutti gli ingredienti che si lavorano a freddo è quella francese, si lo so, la risposta la conosco, ma volevo alzare una polemica)

Allora, per la meringa all’italiana bisogna:

montare a neve gli albumi

nel frattempo con l’acqua e lo zucchero preparare uno sciroppo portando a circa 120°C l’acqua con lo zucchero

versare lo sciroppo caldo nelle chiare montate continuando a sbattere il composto fino a quando non diventa freddo.

Mettere il composto nel frigorifero.

Sbucciare le pesche, togliere il nocciolo, farle a pezzetti e frullarle. Aggiungere il succo di limone per non farle annerire. Io ho usato il mixer perché il mio frullatore si è trasferito in un altro quartiere e quindi usando il mixer ad immersione non mi è venuto sminuzzato sottilmente,ma non era niente male, vedere piccole tracce gialle denunciava l’uso delle pesche ancor prima del profumo!

Montare bene la panna.

Unire allo yogurt la purea di pesca, la panna e la meringa all’italiana.

Versare il tutto nei pirottini e porre nel freezer per almeno 4 ore.

Prima di servire, prendere una terza pesca, lavarla e tagliarla a fettine sottili e guarnire il soufflé.


 

7 Comments

  • 11 anni ago

    😉

  • 11 anni ago

    sei una bomba tu!

  • 11 anni ago

    🙂 🙂 🙂

  • 11 anni ago

    Che buona la ricetta, me la sono segnata, io adoro le pesche, mi sono piaciute le foto del cibo e quelle dei giochi, e’ un bellissimo post, un bacionissimo!!!!!

  • 11 anni ago

    Mia sorella ama le pesche quindi penso proprio che inizierò provandola così com’è… 😀 anche se la curiosità di provarla con altra frutta, c’è! 🙂

  • 11 anni ago

    grazie, grazie! è una ricetta facile e poi ha il pregio di poter essere facilmente adattata a tutta la frutta …… un ciao! 😉

  • 11 anni ago

    Una vera delizia! ingredienti che adoro… e assolutamente da provare nel fine settimana! Ottimi! E complimenti alle foto, davvero molto molto belle! 🙂 Ciao!

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