L’evento “giardinesco” più importante del Regno Unito, il Chelsea Flower Show, l’esposizione floreale organizzata ogni anno dal Royal Horticultural Society che dal 1913 indica tendenze, forme, colori, materiali e tutte le novità nel giardino inglese ha segnato, come ogni anno, alcune piccole tendenze nel giardino contemporaneo.
Se da un lato le forme del giardino ripercorrono anche in questa manifestazione linee, costruzioni, tipi e immagini del momento, le installazioni di questi eventi già da qualche tempo registrano una sorta di stanchezza, riproducono spesso idee già ampiamente esplorate, con pochi sforzi nell’andare oltre, nell’anticipare pensieri e sviluppi, azione questa tipica del progetto di giardino, dall’altro lato però si registra proprio nella componente fondamentale di queste strutture, ossia le piante, un lavoro più convincente nel quale leggere forse ancora una forza delle idee e del progetto.
Questo andamento purtroppo lo possiamo vedere e constatare anche nelle mostre che si sono svolte ultimamente in Italia, in quegli appuntamenti nei quali erano previste installazioni di giardini temporanei, opere spesso poco convincenti, banali, già viste in molte e ripetute espressioni, com poca capacità di riflessione, o al contrario, eccessivamente complicate, stanche in sintesi, tanto che ci si chiede se, a fronte di sforzi notevoli da parte di chi realizza questi “esercizi”, nel futuro è ancora opportuno un tale impegno per la causa del giardino, o se ormai queste opere, meglio chiamarle operazioni, sono piegate alla logica dell’occupazione di spazi che lavorano più sull’aspetto commerciale dell’evento.
Il punto più interessante oggi sembra essere allora proprio il lavoro con le piante, la capacità, il potere di trasmettere, senza tanti filtri, tendenze, e riflessioni sui cambiamenti della nostra società e del nostro ambiente, perché si sa, il giardino è da sempre il luogo dove oltre a sognare si producono anticipazioni del senso nostro vivere.
Ma ritorniamo a Chelsea Flower Show.
La medaglia d’oro della categoria Best Show Garden è andata quest’anno a un giardino la cui ispirazione parte proprio da un luogo che la Convenzione Europea del Paesaggio legge come paesaggio: una cava abbandonata, un luogo dello scarto, del rifiuto.
Una cava maltese di calcare abbandonata è quindi il palcoscenico di una flora mediterranea che delicatamente s’insinua nei piccoli anfratti, un progetto forte e al tempo stesso delicato proprio per le componenti che mette in atto.
Il giardino, dal titolo Maltese Querry, progettato dal garden designer James Basson, racconta come le piante vanno ad occupare i diversi micro ambienti di una cava, dal terreno completamente arido agli avvallamenti che raccolgono la poca umidità, fino alla linea della scogliera dell’isola. La sequenza vegetale costruisce in questo modo una sequenza di erbe, piante perenni, sempreverdi che racconta in sintesi, l’ecologia di quella porzione di paesaggio.
Oggi la riflessione sull’acqua, sulla criticità e sostenibilità ambientale di questa risorsa nel giardino e nei nostri paesaggi è forse uno dei temi più importanti da affrontare per sensibilizzare l’opinione pubblica e le persone più in generale. E chi meglio di un giardino può diventare un media per questo messaggio?
In questo giardino una flora delicata e al tempo stesso forte e resistente, selvaggia, colorata e trasparente ondeggia tra i piccoli blocchetti di pietra, una massa resiliente che ci mostra altre strategie di vita che lavorano più efficacemente utilizzando al meglio le risorse presenti.
Sostenibilità ecologica e fragilità degli ecosistemi sono temi che sempre più entreranno nei nostri giardini, e in questo giardino in particolare possiamo trovare una coerente capacità etica ed estetica di riflessione e al tempo stesso una possibile risposta.
Un giardino mediterraneo quindi che ci fa riflettere e al tempo stesso ci mostra una strada, una possibilità, una capacità di reazione coerente con le risorse presenti.
fonte delle immagini: https://www.rhs.org.uk/shows-events/rhs-chelsea-flower-show/Gardens/2017/the-m-g-garden-2017
https://www.gardendesignjournal.com/news/rhs-chelsea-2017-james-bassons-m-g-malta-garden