In questi giorni si sta svolgendo una appassionata competizione nella rete che vede giovani e talentuosi sous chef italiani in gara tra loro coadiuvati da un team di cinque blogger che supportano lo chef e il piatto appositamente creato.
La sfida si chiama “Saranno Famosi” e ha una partnership tra iFood (il bellissimo portale dove cakegardenproject collabora), Inalpi, la Festa della Rete ed Altissimoceto.
Come funziona la sfida?
Ogni settimana si sfidano in rete cinque Sous Chef sostenuti da un team di cinque blogger del network iFood.
Nella pagina dedicata al Sous Chef ci sarà la presentazione del personaggio e del piatto realizzato appositamente per la sfida con la ricetta completa e i cinque blog che sostengono gli Chef.
Ogni condivisione che verrà fatta della pagina dello Chef su iFood equivale ad un voto (si può condividere su face book, pinterest, instagram, twitter) anche più volte e in giorni differenti ma fino a domenica prossima.
Vince il girone chi realizza più condivisioni.
Chi arriverà in finale (Sous Chef e bloggers) andrà alla Festa della Rete a Rimini a settembre, dove il piatto verrà finalmente cucinato dal vivo, assaggiato e giudicato.
Devo dire che sono stata fortunata nell’abbinamento che ho avuto.
Come blogger difficilmente partecipo a gare, contest e simili un po’ per carattere, un po’ perché so che se entro nel clima divento insopportabilmente competitiva, un po’ per il tempo da dedicare a queste attività che per me è sempre molto poco.
Comunque questa volta si trattava di portare alla luce una giovane promessa dell’alta cucina, la figura di un Sous Chef, quello che generalmente ha il comando della cucina, un ragazzo classe ’85, che per la gara ha creato un piatto a dir poco strepitoso.
Meraviglioso per me non solo perché è un primo piatto (e a me quanto piacciono i primi….) ma per la capacità che ha avuto questo bravo giovane professionista nel realizzare una vera e propria opera artistica.
Giuseppe Postorino, questo il nome del mio Sous Chef, è un artista, uno che dipinge con salse e glasse, uno che ha il colore nel sangue, un giovane con un talento evidente in tutto ciò che fa nella sua cucina.
Giuseppe poi lavora in un posto meraviglioso, il Ristorante DA NOI dell’Hotel Magna Pars Suite a via Forcella a Milano, una struttura nata dalla ristrutturazione di un’ex fabbrica di profumi della famiglia Martone. La sua guida è Fulvio Siccardi, l’Executive Chef del ristorante.
Tra ricordi di profumi e piccoli spazi verdi dove cenare o passare un po’ di tempo in relax ,il nostro Sous Chef progetta, crea, pensa a splendidi piatti che hanno la capacità di accostare ingredienti semplici, della nostra tradizione e ingredienti speciali, poco comuni o rari.
Giuseppe è un appassionato di primi e dall’intervista che gli abbiamo fatto, ci dice: “amo con tutto me stesso fare i primi piatti, paste e riso, quando faccio un primo trovo la mia pace interiore, il mio equilibrio. Amo mangiare la carbonara, mi piace da morire”.
Il primo piatto che ha creato per la nostra gara sono dei Tortelli bianchi di farina di riso ripieni di di burro montato Inalpi su un letto di salsa di patate e zafferano Toscano con erba cipollina, scaglie di tartufo Lombardo e ….. Finger Lime.
E qui scatta la curiosità botanica!
Il Finger Lime è chiamato anche limone caviale, un agrume originario del sottobosco della foresta pluviale subtropicale dell’Australia nella quale la pianta nasce spontaneamente.
In queste zone la pianta è chiamata anche Australian Finger Lime proprio per la caratteristica forma del frutto che ricorda la forma delle dita.
Il Citrus australasica è un arbusto o piccolo albero spinoso con foglie molto piccole che cresce generalmente nelle pianure subtropicali e nelle foreste pluviali della regione costiera del Queensland e del New South Wales, regioni dell’Australia, dove appunto crescono in modo spontaneo.
Secondo il sistema tassonomico Swingle (1943-1967 Walter T. Swingle, The botany of citrus and its wild relatives of the orange sub family), la pianta però non farebbe parte del genere agrumi ma di uno affine, quello del Microcitrus.
C’è da dire però che i Microcitrus sono il risultato di una lentissima evoluzione botanica che li porta a assomigliare al Citrus warburgiana, un lime originario della Nuova Guinea, che però ha dei frutti dalla forma diversa, sferici rispetto al nostro Finger Lime. Da questa pianta ci sono state diverse linee evolutive, non ultima proprio quella che ci porta alla nostra pianta, il Citrus australasica e anche al Citrus garrawayae, entrambi con frutti simili, cilindrici.
Una storia interessante perché questi frutti provengono da ambienti che per lungo tempo sono rimasti isolati e quindi lo studio di questi agrumi ci porta a ricostruire facilmente una storia di evoluzione di milioni di anni.
Solo negli ultimi decenni del XX secolo, grazie al suo interesse commerciale, questa pianta è stata coltivata per il raccolto dei frutti, prima questi si raccoglievano solo in natura.
Dal punto do vista colturale il Citrus australasica o Microcitrus australasica fiorisce più volte, ha bisogno di molta luce ma non sole diretto, cresce in suoli dal ph compreso tra 5 e 6,5 vuole un terreno ben drenato, fertile e leggermente acidofilo.
Il sapore del frutto?
Una via di mezzo tra il limone e il pompelmo, un sapore che si sprigiona dalle piccole capsule o palline traslucide che assomigliano quasi al caviale per la loro forma e densità.
La buccia del frutto poi è molto sottile, cambia di colorazione, dal verde passa al rosso bruno a maturazione e la sottile pelle può essere essiccata e trasformata in polvere per aromatizzare le pietanze.
La pianta poi può arrivare fino ai 7 metri di altezza, ma proprio per la sua caratteristica di essere un arbusto o un piccolo albero, si presta bene a essere coltivato in vaso.
Queste piccole perle acidule che si trovano all’interno del frutto sono oggi protagoniste di fantastici cocktails, le ritroviamo nei piatti a base di ostriche o salmone, o di pesce in generale, fino alla guarnizione dei dolci. Dalla cucina nativa australiana, che è stata la prima a utilizzare queste piccole bontà, ormai ritroviamo questo frutto in molti piatti scenografici, conferendo un gusto inaspettato sotto il palato.
Chissà se dentro uno dei begli spazi-giardini del ristorante del nostro Sous Chef ci sarà un posto dove mettere a dimora un piccolo esemplare di Microcitrus australasica?
Per ora se vogliamo una pianta dobbiamo rivolgerci ai vivai di agrumi della Sicilia, dove il piccolo albero cresce senza grossi problemi, o rimirarlo nel giardino degli agrumi di Oscar Tintori in Toscana, un “un vero e proprio parco botanico, dove ogni visitatore ha la possibilità di ammirare cultivar delle collezioni medicee del ‘500, varietà rare ed esotiche provenienti dal lontano oriente, ma anche piante più moderne ed originarie dell’emisfero australe.”
Ma ritorniamo ai Tortelli di Giuseppe Postorino e alla nostra gara.
Il piatto è bello, raffinato, pittorico, vivace, è un primo e quindi un tipico piatto italiano, mescola tradizione e innovazione, forma e colore, povertà e ricchezza dei materiali, è goloso, facile da replicare anche per chi non è proprio uno chef in cucina (e se ve lo dico io ci potete credere), utilizza i pistilli di zafferano, altra “nota botanica”, insomma perché non votarlo e farlo vincere?
E poi Giuseppe è un bel personaggio, un trentenne pieno di simpatia, grinta, volontà, umiltà e tanto amore per il suo lavoro!
Insieme a me ci sono altre quattro belle amiche che lo sostengono con i loro blogs e che vi consiglio di visitare:
Germana Busca Le ricette di mamma gy
Ileana Conti Cucina per gioco
Claudia Primavera La pagnotta innamorata
Monica Zacchia Dolci gusti
Come aiutarci in questa gara?
Semplice!
Cliccate su questo link www.ifood.it/chef/giuseppe-postorino
e condividete cliccando i tasti dei social network (facebook, instagram,l Twitter, Pinterest) che trovate in alto a sinistra della foto del nostro Sous Chef!
Qui troverete anche una sua video presentazione, ma soprattutto la ricetta dei suoi magnifici Tortelli!
Ogni condivisione è per noi un voto e potete votare più volte e anche nei prossimi giorni ma fino a domenica 12 luglio ore 23.59
Mi/ci aiutate a far eleggere Giuseppe come il migliore giovane Sous Chef del 2015?
Nei prossimi giorni seguiranno altre sorprese qui sul mio blog per raccontarvi il lavoro e la passione di questo giovane professionista …. seguitemi!
Personalmente ho assaggiato il Finger Lime Italia e ora vi illustro la mia opinione personale.
Ho cercato qualche ricetta online che poi ho modificato leggermente.
Il primo esperimento riguarda un’insalata fresca di arance, carote, sedano condite con un’emulsione di succo di lime e olio extravergine.
Risultato? Sapore molto gradevole e insolito rispetto al limone tradizionale…piacevole abbinato alle verdure dando una delicatezza all’insieme molto equilibrata…
Inoltre ho fatto degli involtini di Bresaola con ripieno di tonno e formaggio spalmabile. Ho precedentemente spennellato la bresaola con un condimento di olio extravergine e succo di lime. Dopo aver confezionato gli involtini ho completato con semi di sesamo e erba cipollina.
Il sapore della bresaola si adatta alla perfezione alla leggera asprezza del lime e il piatto risulta molto saporito e invitante.
Ma grazie! Tortelli meravigliosi!!!!!! già!
Leggere del Finger Lime mi ha aperto un mondo! E poi che dire di quei ravioli bianchi…divini! Votate tutti Postorino e il suo raviolo sopraffino *.*
baci, buona sfida
Ileana, l’onore ma soprattutto il piacere e il divertimento è il mio! Siete tutte simpaticissime e siamo fortunate ad avere un piatto così bello e uno chef così simpatico! E’ un gioco e l’importante e divertirsi, no? grazie e abbracci a profusione e … viva i TORTELLI!
A bocca aperta!
Un articolo meraviglioso!
Sono onorata di essere in squadra con te,
Ile