Non so’ se mi sto trasformando in un cupcake, ma da quando pasticcio “pubblicamente” mi arrivano cadeaux che le mie amiche mi portano dai loro viaggi o da incursioni webbesche in siti stranieri che sono delle vere e proprie grotte di Alì Babà, piene di ogni meraviglia, ricolme di tutti quegli utensili, accessori, elettrodomestici che è difficile uscirne senza aver comprato almeno un beccuccio da sac-à-poche …….
Con questa ricetta ho finalmente utilizzato in modo decente i seguenti doni elargiti da amiche golose:
- un forno elettrico per mini cupcakes approdato dalla Gran Bretagna
- un barattolo di farina di carrube regalo/bottino di un viaggio in Sicilia
- pirottini di carta grandi quanto un ditale
- una scatola di chicchi di caffè
potevo ancora aspettare?
devo dire che la dimensione micro di questa ricetta si adatta perfettamente al quel buco di cucina che ho, per cui ho potuto lavorare con un certo agio nel mio 0.50 mq sentendomi felice come quando sogno guardando la cucina di Nigella.
L’esperimento con la farina di carrube è riuscito molto bene. La ricetta è facile e senza burro, fatta con l’olio di semi di girasole che ha reso i cupcakes di una morbidezza inaspettata.
La farina di carrube ha poi tratto in inganno anche l’uomo che non ama i dolci: “ma non sono un po’ pallidi per essere di cioccolata?” accusandomi di aver lesinato con il cacao.
A questo sapore diverso ho successivamente deciso di abbinare un frosting al caffè, il connubio mi sembrava appropriato, per cui ho realizzato la copertura con della semplice panna montata aromatizzata con l’aggiunta di una tazzina di caffè ristretto e zuccherato.
Ci stava bene!
Insomma, questa farina di carrube mi è piaciuta tanto quanto mi piace la Ceratonia siliqua, un albero che dovrebbe essere rivalutato per quanto è bello e appropriato, giusto ai nostri climi caldi.
Perchè invece di strappare i poveri olivi dai loro campi coltivati non mettiamo il Carrubo?
E’ sempreverde, ha una chioma che fa una bella ombra, ha un bel tronco, necessita di poca acqua e di poche cure.
Ha l’aspetto di quegli alberi forti, perfetti per il nostro sole, per il nostro paesaggio, lui è uno giusto!!!
Ricordiamo qualche volta di utilizzarlo nei nostri giardini.
La nostra generazione ha poi anche superato quell’alone di tristezza che aleggia negli antichi ricordi dei nostri genitori quando raccontano che durante la guerra bevevano il caffè fatto di farina di carrube perchè il caffè, quello vero, non si trovava neanche alla borsa nera.
Oggi con la farina di carrube di fanno dolci, paste, persino gelati, mentre con i semi macinati si fa un ottimo addensante alimentare, utilizzato perfino anche nella cosmesi.
Micro cupcakes al caffè con farina di carrube
ingredienti (dose per 35 micro cupcakes)
- un uovo a temperatura ambiente
- 100 gr di zucchero semolato
- 180 gr di farina 00
- 20 gr di farina di carrube
- 125 ml di latte intero
- 50 gr di olio di semi di girasole
- mezza bustina di lievito per dolci
- 125 ml di panna da montare
- una tazzina di caffè ristretto ben zuccherato
procedimento
- prima di tutto bisogna accendere il forno elettrico per i mini cupcake. In alternativa si possono cuocere dentro i pirottini in forno, ma bisogna stare con il naso attaccato al forno perchè si cuociono in una manciata di minuti e il rischio di bruciarli è elevato
- in una terrina mescolare la farina, la farina di carrube, e lo zucchero
- in un’altra terrina sbattere bene l’olio, il latte e l’uovo
- aggiungere le polveri al composto liquido e mescolare bene
- aggiungere in ultimo il lievito
- con un cucchiaino mettere un po’ di composto dentro i pirottini di carta e posizionarli nel forno-contenitore.
- cuocere per circa dieci minuti o fino alla prova stecchino
- lasciare raffreddare
- nel frattempo montare la panna ben ferma e poi aggiungere il caffè zuccherato (che deve essere rigorosamente ghiacciato) delicatamente con una spatola, facendo attenzione a non smontare la panna.
- con una sac-à-poche con in beccuccio largo e liscio realizzare il top sopra i micro cupcakes e finire la decorazione con un chicco di caffè.