Ormai siamo agli sgoccioli, tra una settimana la mostra di Roma chiude e forse si trasferirà al nord insieme alla mia landscapecake.
Di cosa sto parlando?
Della mostra al Maxxi Roma 2025, Nuovi cicli di vita della metropoli che si chiuderà tra circa una settimana, il 17 gennaio per la precisione.
La mostra espone i lavori di venticinque università italiane e straniere che nel 2015 hanno lavorato sul tema di cosa sarà Roma nell’anno del prossimo Giubileo, quello del 2025. Sembrerebbe un tempo lontano, ma in realtà mancano solo dieci anni, e per Roma, città eterna, dalla lentezza esasperante questo tempo è concretamente breve.
E io cosa c’entro con questa mostra?
Ho avuto il piacere e l’onore di realizzare uno dei plastici esposti, per la precisione quello relativo al progetto ideato dalla Facoltà di Architettura di Liegi (ULG) che ad un certo punto mi ha contattato per realizzare la loro maquette, il loro plastico di architettura in versione dolce. Eh si, proprio dolce, non fatto con cartoncini, balza o perspex, bensì in pasta di zucchero e glassa.
In effetti quando mi è arrivata la richiesta ero un po’ perplessa, un po’ per i tempi, un po’ stretti, un po’ per la capacità d riuscire a realizzare un plastico di architettura in scala 1:10.000 con gli “ingredienti” di una torta da cake design. E poi la dimensione, poco più di un metro quadrato circa. Un lavoro a metà tra quello dell’architetto e quello del pasticcere e poi un progetto, una proposta molto nelle mie corde di paesaggista, pensato con gli elementi del paesaggio presenti, messi in evidenza attraverso operazioni di valorizzazione, ricostruzione, introduzione armonica con la struttura del paesaggio agrario esistente.
E’ ovvio che non potevo realizzare una torta vera, altrimenti sarebbe stata distrutta in tante fettine servite il giorno dell’inaugurazione e durante la mostra poi non ci sarebbero state neanche le briciole …
La mia torta è stata quindi realizzata con una base finta, un po’ come si fa con le torte giganti, quelle da matrimonio che per metà sono finte, sono fatte di polistirolo per essere leggere ed ottenere altezze sconcertanti.
Ho dovuto però studiare il progetto, stampare i disegni, ritagliare tutte le curve di livello che servivano per realizzare i rilievi del territorio, incollare il tutto, ricoprire poi con tanta, tantissima pasta di zucchero bianca, ritagliare tante piccole strisce per realizzare le strade e poi, con la sac à poche in mano, disegnare con la glassa reale canali, corsi d’acqua e filari di alberi su tutta la torta. Un lavoro di precisione non semplice, soprattutto per la restituzione, quasi fedele, del disegno e dei segni orografici.
Il sito che dovevo ricostruire in versione dolce è stato la piana costiera di Maccarese a Roma.
Con la glassa e pasta di zucchero rossa ho poi disegnato le aree interessate dal progetto che hanno ideato studenti e professori belgi per questo tratto di costa metropolitana.
Volete vedere dal vivo il risultato?
Avete ancora una settimana per andare al Maxxi la mia cake e poi chissà dove andrà a far bella mostra di sé …