Un paio di settimane fa per strane congiunzioni astrali mi ritrovo a presentare un piccolo libro che avevo letto e che mi aveva trasmesso una tale soave positività che avevo deciso di recensirlo qui sul mio blog.
E mentre ero impegnata a presentare ben altri libri al Festival del Verde e del Paesaggio di Roma, mi arriva dall’autrice del “piccolo ottimista”, del libro recensito mesi prima, la richiesta cortese di presentarlo qui, nella mia città.
Un po’ spaesata, perché ripeto, sono spesso immersa in letture, scritture e conferenze professionali, non avevo mai pensato di imbattermi anche in attività che coinvolgono le mie passioni personali, ossia i libri e i dolci.
Ma la richiesta di Francesca, l’autrice, una persona solare e coinvolgente, era davvero garbata e spontanea, per cui non potevo rifiutare.
E quindi ho riletto il suo libro, soprattutto le ricette.
I suoi cornetti biscottati per il momento della colazione mi hanno incuriosito, anche perché il prologo alla ricetta percorreva perfettamente gli stati d’animo del perché a colazione ci si tuffa dentro cose più semplici, anche se si è frequentato un corso di “colazione homemade” dove ti insegnano a fare la pasta per i croissant, un lunghissimo procedimento che se hai voglia di cornetti a colazione è meglio che ti vesti, prendi le chiavi di casa e te ne vai al primo bar decente.
Durante la presentazione del libro ho promesso che, per curiosità blogghesca, avrei rifatto i suoi croissants casalinghi e così è stato, complice il brutto tempo che in questi giorni imperversa.
Devo dire che la definizione di croissants biscottati è perfetta, in effetti la pasta è quella di una specie di frolla fatta senza burro, con l’olio di semi di mais e lo yogurt, per cui il fatto che si gonfiano è tutto demandato al lievito.
Cosa rimane del croissant? Ma la forma naturalmente!
Molti anni fa, in tempi non sospetti, nelle riviste internazionali di architettura comparve un piccolo progetto, una specie di studio che era perfettamente in linea con le opere e le modalità di costruzione delle forme di un pirotecnico architetto spagnolo: Enric Miralles.
Lo studio, anzi il disegno, che ripercorreva le geometrie che costruivano il goloso manufatto, era proprio quello del croissant, il dolce che speri sempre di avere fumante e mollemente adagiato su un piattino insieme al caffè appena apri gli occhi.
Un lavoro meticoloso che ricostruiva le caratteristiche salienti del dolce da colazione più famoso del mondo: la forma, gli avvolgimenti, il layout caratteristico, la sezione, la pianta e i prospetti per finire.
Da studente e poi neo architetto, i disegni, ma soprattutto le forme dei progetti di Miralles sono stati i primi momenti di curiosità, e soprattutto di studio al di fuori della rigida scuola romana che ingabbiava la maggior parte dei corsi di studio ad architettura.
Gli ossessivi quadrati puriniani e le venature riprodotte delle tante lastre di travertino nei disegni di quegli anni sono stati letteralmente buttati all’aria non appena ho incontrato le curve di Miralles, e forse da quel momento non mi sono più ripresa …….
Non so quante volte ho ripercorso con gli occhi le linee sinuose che si rincorrevano, intrecciavano, sovrapponevano nello spazio e sulla carta.
Quante volte ho cercato di riprodurre, senza successo, quella specie di elasticità che le architetture di Miralles generavano nello spazio.
E poi l’ottimismo, l’umorismo, una certa felicità del fare architettura che trova, secondo me, una esplicitazione chiara nella copertura del vecchio mercato ristrutturato di Santa Caterina a Barcellona.
Una copertura ad onde che si appoggia sulla vecchia struttura in modo avvolgente, come una coperta.
E come quelle coperte che un tempo erano l’ossessione delle mamme degli anni settanta, quelle fatte ad uncinetto con tutti gli avanzi dei gomitoli di lana, un ammasso di colori, anche la copertura del mercato ripropone i colori intensi, contrastati della frutta esposta all’interno del mercato.
Il mercato mette allegria, è un luogo vivace, pieno di suoni e colori e qui, questa sensazione si riproduce anche all’esterno, prima di entrare sotto la grande copertura.
Colori e movimento esposti con un equilibrio tra forme e superfici che acolgono e sono accolte dall’architettura del vecchio mercato in modo perfetto, facendo capire che il contemporaneo, anche nelle forme eccessive, può trovare un punto di equilibrio con il passato.
Enric Muralles ci ha lasciato a quarantacinque anni nel 2000 per un tumore al cervello e in qualche modo il suo studio, diretto dalla sua compagna Benedetta Tagliabue, continua a costruire questo mondo di linee sinuose che si intrecciano all’infinito, forse nell’intento di cercarlo in un altro luogo.
Ricetta dei cornetti biscottati di Francesca Monaco (tratta dal libro Manuale di sopravvivenza agli uomini e a i dolci, Trenta Editore, 2014)
ingredienti
- 2 tuorli a temperatura ambiente
- 350 gr di farina 00
- 100 gr di zucchero semolato
- un vasetto di yogurt bianco intero
- 100 ml di olio di semi di mais
- ½ bustina di lievito
- un pizzico di vaniglia in polvere (la ricetta prevede la vanillina ma io sono per la campagna no vanillina di Maurizio Santin)
procedimento
- sbattere i tuorli con lo zucchero e la vaniglia e unire gradualmente la farina e il lievito setacciati, l’olio di semi di mais e lo yogurt.
- impastare bene e formare una palla da avvolgere nella pellicola
- far riposare la pasta per circa 30 minuti in frigorifero
- trascorso il tempo di riposo, stendere la pasta in una sfoglia dello spessore di circa 2 millimetri e poi con una rotella o con un coltello tagliare dei triangoli con base di 10 cm e i lati di 12 cm
- al centro di ogni triangolo, se si vuole, spalmare una piccola quantità di crema alla gianduia oppure una buona marmellata, o un po’ di crema pasticcera, o una crema ai marroni, insomma FANTASIA!
- arrotolare il croissant con la punta sulla parte superiore del dolcetto
- spennellare la superficie con un po’ di latte
- a forno preriscaldato a 180 gradi infornare i cornetti e cuocerli per 15 minuti circa
- sfornarli, farli raffreddare e spolverarli con zucchero a velo
Non sono proprio dei cornetti canonici, ma questi biscotti “cornettati” sono buonissimi e la colazione di questi giorni è stata davvera golosa!
Grazie Francesca!