Quando qualche mese fa ho aperto questo blog uno dei primi post che ho pubblicato raccontava il connubio di tre mondi diversi che inaspettatamente venivano a contatto creando delle meraviglie.
Mi ero ripromessa di ritornare sull’argomento e anzi, di riprodurre in altre forme il dolce che avevo creato per l’occasione.
Il post raccontava la storia dei giardini di vetro, fantastici centritavola fatti realizzare in vetro a Murano in occasione dei favolosi banchetti che si svolgevano al tempo dei Dogi, nel periodo di maggior splendore della Serenissima.
Questi ornamenti da tavola riproducevano strutture di giardini trasparenti, adagiati su superfici specchianti, in un continuo moltiplicarsi di forme e riflessioni.
L’opera d’arte, perché di arte si parla, veniva poi regalata all’ospite illustre che al ritorno in patria se la portava con sé.
Questo è il motivo del perché non si hanno più tracce di queste piccole preziosità.
Nel tempo e in altre terre questi ornamenti da tavola si sono evoluti in preziose composizioni di fogge e materiali diversi: cristalli, argenti, ottoni, specchi, patine d’oro zecchino hanno ricoperto le forme del “giardino da tavola” che dal severo giardino all’italiana si è trasformato nelle voluttuose strutture barocche e rococò.
Questi “giardini” mi avevano incuriosito e quindi mi ero riproposta di ritornare sull’argomento e di rielaborare quel primissimo, e quanto mai “fanciullesco” tentativo di replica del dolce che avevo realizzato con un giardino di biscotti di zenzero, per intenderci quelli con l’impasto che si utilizza tradizionalmente per costruire le casette da regalare nel periodo di Natale.
L’occasione per lavorare nuovamente su questo dolce, e al contempo verde argomento, è stato il gradito invito a partecipare al Festival Comodamente a Vittorio Veneto, un Festival che si svolge il primo fine settimana di settembre e che è ormai alla settima edizione.
No, non è un Festival di cakedesign, è un serissimo e interessante, articolato incontro tra la città di Vittorio Veneto, i suoi abitanti, i luoghi e le interazioni multidisciplinari che di anno in anno sono realizzate coinvolgendo a 360 gradi tutta la comunità e gli ospiti.
I temi affrontati sono quelli della contemporaneità, “riflessioni creative”a voce alta, sussurrata, cantata, suonata, recitata, insomma il Festival cerca di formare momenti che vanno al di là del semplice ragionare insieme, crea azioni, immagini di sensibilità condivisa per il futuro.
E cosa c’entra questo blog che apparentemente si occupa di dolci?
In realtà quando ho deciso di mettermi in questa bizzarra situazione, la mia intenzione non era quella di trasformami in una pasticciera, non ho le tecniche giuste di questa raffinata arte che sono alla base di ogni serio ragionamento sul saper fare, insomma dovrei andare a scuola e di corsa, ma la mia volontà era invece quella di mettere insieme visioni, ragionamenti, immagini del mondo che mi circonda e che mi porto dentro e che fa parte di una cosa che ho la necessità di nutrire, come un vampiro, continuamente: la creatività.
Normalmente ai Festivals sono invitata come paesaggista, sono invitata per il mio lavoro o per ciò che scrivo sui temi del paesaggio, del giardino, dello spazio pubblico, per cui la proposta di partecipare a Comodamente come cakegardenproject sul primo momento mi ha spiazzata, mi sono meravigliata, anzi stupita.
Passati i cinque minuti di sorrisi e battute ironiche tra me e me, del tipo, ma guarda un po’, un serio professionista, anni di duro lavoro tra matita, mouse e vanga, oppure, Monica te la sei cercata, mi son detta, “perché no?”
Del resto non pensavo forse, che ciò che stavo facendo con le mie cakes insieme ai giardini, alle immagini delle foreste sotto il mare, ai giardini bianchi di Vita, agli intrecci di pasta di zucchero che da una torta passano inaspettatamente nell’immagine di una facciata dell’ultima architettura realizzata da Rudy Riciotti, erano tutte contaminazioni che volevano formare pensieri liberi e sparsi di bellezza?
Eh si, è proprio questo lo scopo che mi ero ripromessa un po’ in modo presuntuoso, un lavoro sulla bellezza, sulla ricerca della bellezza non solo nella forma ma nel ragionamento, nel pensiero, perché di bellezza oggi abbiamo bisogno, della bellezza non con la B maiuscola, quella la lascio a chi ha piú strumenti di me, ma di quella che sottilmente e in modo impalpabile esiste, sta intorno a noi e che non leggiamo e vediamo più perché siamo sopraffatti da oscenità di immagini, forme, sensi e soprattutto pensieri.
Con questo non voglio asserire che io sia capace di arrivare alla bellezza, mi basta solo pensare che in qualche modo chi legge e guarda ciò che trova in questo spazio, si sente provocato nel pensiero e nello sguardo.
Insomma, questo lavoro, perché di lavoro si tratta, questo l’ho capito in questi mesi di vita del blog, vuole raccontare, evidenziare, creare collegamenti che si nutrono di creativitá e che ricerca piccole bellezze, piccoli attimi e spazi di riflessioni e proproposte.
E allora? E allora sono felicissima di questa partecipazione come cakegardenproject (che ormai si è impossessata, come un alieno, di me, Monica) a Comodamente, come sono felice di interagire per il Festival, attraverso le mie visioni progettuali, con i meravigliosi pasticceri di Vittorio Veneto.
E quindi ecco l’anteprima dei dolci per Comodamente prima di partire per i tre giorni del Festival.
Cosa andrò a fare?
Una specie di direzione artistica.
Ho proposto di realizzare due giardini, uno di biscotto e uno di torta; il primo da esposizione mentre il secondo sarà il protagonista del pranzo che si terrà in piazza con tutti i partecipanti del Festival.
Il collegamento ai “giardini di vetro” è proprio con il territorio e la storia della regione per cui queste dolci strutture sono un omaggio alla comunità e alla città di Vittorio Veneto, protagonisti attivi del loro paesaggio contemporaneo, un omaggio come quello che il Doge faceva al suo illustre ospite.
L’immagine è quella severa, tanto studiata, del giardino al’italiana, dalle forme geometriche pulite, chiare, che sarà arricchita dalla creatività dell’esecuzione dei maestri pasticceri.
E allora ecco qui, voglio condividere in anteprima i due progetti che ho realizzato (con piante, prospetti, sezioni e particolari che cercherò di linkare appena avrò capito come diavolo si fa) con molto divertimento ma anche preoccupazione.
Perciò nei prossimi giorni, da Vittorio Veneto vi racconterò “comodamente” il Festival attraverso immagini e parole e cakes!
monica sgandurra | cakegardenproject
qui sotto i pdf dei due progetti