Un giardino e una cake raccontano il giardino all’italiana: il primo ispira il secondo e il dolce ricorda a sua volta le forme di questo giardino.
Geometrie, assi, prospettive, punti focali, siepi e parterres, specchi d’acqua, sono alcuni elementi del giardino formale all’italiana, un giardino mutuato dal giardino medievale che ha la sua massima espressione dalla seconda metà del XVI secolo in Italia.
È il giardino degli umanisti quello che si va definendo, nel quale gli elementi raccontano sorprese che si snodano dentro una visione che mette l’uomo e il suo lavoro al centro dell’universo.
Giochi d’acqua, labirinti, sculture vegetali, gallerie verdi, terrazze si susseguono in un mondo nel quale l’angolo retto accompagna cerchi e ovali, il colore imperante è il verde in tutte le sue sfumature e le poche fioriture sono collezioni del signore del giardino.
Nella torta che ho progettato ho riunito alcuni di questi elementi, come il labirinto, la forma geometrica degli alberi, i due terrazzamenti, le aiuole quadrate e il centro geometrico segnato da un elemento verticale.
Un altro elemento che ho cercato di inserire è il bosco, la zona selvatica che nei giardini all’italiana fa spesso da contrappunto alla geometria del giardino.
Nella memoria avevo in mente un piccolo giardino nel quale le masse scure e impenetrabili dei lecci fa proprio da contenitore al grande vuoto geometrico del giardino. Sono gli Horti Leonini a San Quirico d’Orcia e se non li conoscete, vale la pena, una visita:
La particolarità di questi giardini sta nel fatto che sono nati nel 1581 per volontà di Diomede Leoni che li ha fatti costruire non come giardini privati, ma come luogo aperto al popolo che poteva accogliere i pellegrini che qui giungevano dalla via Francigena.
Giunti ad oggi pressoché integri, gli Horti Leonini hanno come fulcro del giardino il probabile disegno della croce di Malta, una croce a otto punte che simboleggiano le virtù cristiane oppure le otto beatitudini, simboli portati durante le crociate. Al centro del giardino la statua di Cosimo III de’ Medici illumina il verde assoluto del giardino.
Il mio contrasto con tutta la bianca geometria della torta l’ho realizzato con un boschetto informale e un po’ “scapigliato” intorno alla struttura della prima terrazza, masse bidimensionali realizzate con il wafer paper, mentre un lavoro di “raccordo geometrico” con delle semisfere che simulano bossi, formano una struttura tentacolare che ricorda un po’ l’interpretazione contemporanea dell’ars topiaria di Jacques Wirtz, paesaggista belga, autore tra l’altro dei Jardins du Carrousel del Louvre a Parigi, un lavoro sulle geometrie delle forme attraversi arbusti geometrizzati.
E dentro? Una mud cake con uno strato di bavarese al mascarpone e lamponi e uno strato di golosa confettura di frutti di rovi selvatici.