Un cremoso, goloso e insolito gusto quello di questo gelato dal sapore di noccioline americane, tra il dolce e il salato, una sorta di gusto borderline.
Era da molto tempo che lo volevo realizzare, da quando ho comprato una piccola gelatiera il cui cestello non faceva altro che entrare e uscire dal mio freezer perché quando decidevo di utilizzarlo era il momento che il mio piccolo freezer doveva essere occupato da una pastafrolla avanzata, o da una pila di recipienti per fare il ghiaccio per una cena in terrazza con amici. Insomma, un balletto tra me, la gelatiera e la panna che puntualmente compravo ogni settimana, e che altrettanto puntualmente utilizzavo per altri dolci. Poi finalmente ho comprato il burro di arachidi, ho tenuto il vasetto chiuso, finché non sono arrivata al fatidico giorno del gelato, vasetto messo lontano dalla tentazione di aprirlo per ricordarmi i sapori di scellerate colazioni americane.
Mentre seguivo la ricetta, che come sempre è il risultato di letture incrociate di tante ricette lette e appuntate, mi viene in mente una cosa che avevo sepolto nella memoria.
A cinque anni vendevo noccioline. No, non io ma Jimmy Carter, l’ex presidente degli Stati Uniti e premio Nobel per la Pace.
Mi viene in mente questa frase, che in realtà è il titolo della sua biografia uscita nel 1976, anno in cui mi fu regalato questo libro, davvero un insolito regalo per un’adolescente che in quel periodo leggeva i classici russi.
Non mi ricordo chi fu che mi regalò questo libro ma il titolo m’incuriosì, un po’ per la giovane età del “venditore”, un po’ per le noccioline che difficilmente entravano in casa come snack.
E così il titolo e la storia contenuta dentro mi sono rimasti impressi. Una storia che inizia con le noccioline, quelle americane.
Jimmy Carter, un presidente Usa dimenticato, ancora in vita, un presidente che dovette affrontare la profonda crisi, quella che fece cambiare i paradigmi e mise davanti alle coscienze di tutti i problemi ambientali, ecologici, di sostenibilità.
E cosa c’entrano le noccioline con Carter? L’ex presidente era un ingegnere nucleare che alla morte del padre ereditò l’azienda di famiglia che coltivava e produceva noccioline a Plains in Georgia. Gli inizi furono difficili, le cose non andavano bene, lui e la moglie Rosalynn, vivevano in una casa popolare, si misero a studiare tecniche agronomiche per migliorare i raccolti e le tecniche di gestione aziendale. Le cose migliorarono poco a poco e l’azienda diventò finalmente solida e produttiva. La storia di Carter prosegue, ma sono narrazioni politiche che tralascio per non annoiare me e voi.
L’Arachis hypogaea, la pianta dell’arachide, una leguminosa, un ibrido, un incrocio tra due piante conosciute fin dai tempi dei Maya nell’America Meriodionale. I semi, tostati, sono ricchi di proteine e di olio e la loro commercializzazione a larga scala avvenne però solo negli anni ’30 del secolo scorso, prima era considerato solo mangime per i maiali …
Il burro di arachidi che ho usato nella preparazione del mio gelato è un prodotto nato alla fine dell’Ottocento da un farmacista di Saint Luis che lo pensò come alimento sostitutivo della carne per chi non poteva permettersi la carne, proprio per il suo alto contenuto proteico. Il burro di arachidi è spesso paragonato con un altro prodotto, di origine mediorientale la tahina, un burro di sesamo, fatto con i semi di sesamo bianco, un altro alimento proteico e ricco di vitamina E e B e di ferro, magnesio, fosforo e silicio.
Il mio gelato, facile da realizzare,a ancora di più se si ha una gelatiera, ma anche se lo mantechiamo a mano risulta cremoso e ben legato, ha come addensante la farina di carrubbe e può essere arricchito con scaglie di cioccolato fondente dentro l’impasto. Io la cioccolata l’ho messa come guarnizione sul gelato insieme ad alcune arachidi salate ma voi potete metterci del caramello salato oppure ciò che la vostra fantasia vi suggerisce.
gelato al burro di arachidi
(sei porzioni)
ingredienti
250 ml di latte intero
150 ml di panna liquida
100 gr zucchero semolato
3 cucchiai colmi di burro di arachidi
mezzo cucchiaini di farina di carrubbe
procedimento
in una pentola mettete il latte e la panna, mettete sul fuoco e portate a 80°C
togliere dal fuoco e aggiungere lo zucchero, il burro di arachidi e la farina di carrubbe
mescolate bene gli ingredienti secchi dentro il liquido
mettete una pellicola sulla superficie in modo da non far rapprendere il composto a contatto con l’aria e fate raffreddare per bene
una volta freddo mettere il composto nella gelatiera e mantecate
dopo mezz’ora potete mettere il gelato dentro un recipiente e trasferirlo nel freezer per almeno tre ore prima di servirlo
se invece non avete la gelatiera potete fare la mantecatura a mano mettendo il composto in una vaschetta e ogni ora e mezza con una paletta mescolate il composto che avrete messo nel freezer
ripetere l’operazione diverse volte finché il gelato non sarà pronto