Fare i pacchetti per i regali di Natale mi è sempre piaciuto. Personalizzare i miei regali è per me un modo espressivo per rendere il dono, piccolo o grande che sia, un qualche cosa di diverso, un qualche cosa che parla di me. Dentro, l’oggetto, il regalo, parla di attenzioni, osservazioni dell’altro e la capacità di far sorridere e donare un piccolo piacere.
Mi piace incartare, passare del tempo a legare i miei pacchetti, a piegare le carte, ad accostare i colori e i materiali, tanto che ho amiche che mi chiamano quando c’è da fare un pacchetto speciale.
Chiamatela mania la mia, ma per me è una ulteriore forma espressiva.
Moltissimi anni fa, circa trenta, ho iniziato a realizzare i miei involucri da regalo; sono stata forse una delle prime a utilizzare la carta da pacchi per i miei pacchetti. Non potevo spendere fortune per carte, nastri e tanto altro per cui spaghi e carte da pacchi sono stai i miei materiali preferiti. A questi aggiungevo altro, come i legacci che usavo per le piante, fili di lana, nastri che conservavo da regali ricevuti. Insomma durante tutto l’anno avevo una scatola nella quale mettevo tutti i materiali di recupero che potevano forse un giorno servirmi per i miei pacchetti.
Conchiglie ma anche pezzi di carte preziose, stoffe, cordoncini colorati, frutta secca, piccole pigne, ma anche biglie, bottoni, fiocchi, perline, carta velina colorata, insomma tutto ciò che mi poteva aprire la fantasia.
Uno dei miei primi pacchetti lo ricordo bene, era una scatola delle scarpe rivestita di carta da pacchi con il coperchio trasformato in una sorta di piccolo giardino astratto fatto di ciuffi di rafia naturale e fili argentati. Un piccolo quadro in sostanza che ancora è conservato da chi lo ha ricevuto.
E poi i colori, il periodo nero e bianco o quello classico rosso oppure il periodo d’oro o d’argento o quello viola o quell’anno che ho utilizzato solo delle buste dai cui manici scendevano appese tante decorazioni.
La mia mania per la cartoleria, per le carte, i nastri, gli adesivi è continuamente alimentata in ogni viaggio che faccio, in ogni negozio nel quale vedo e trovo cose che potrebbero prima o poi servirmi per i miei preziosi pacchetti.
Oggi ho diverse scatole nelle quali continuo a conservare ed ammassare il materiale per i miei pacchetti, perché ogni anno la magia si materializza tanto che è diventato un momento atteso quello di vedere i pacchetti di Monica.
Ma veniamo a questo Natale.
Quest’anno l’autunno è arrivato tardi, fa caldo e le foglie stanno cadendo ora. Ho quindi raccolto molte foglie dai piccoli alberi che coltivo sulle mie terrazze. Gingko, platano, qualche quercia, carpino e molti arbusti quest’anno mi stanno dando u po’ del materiale che mi servirà per le mie decorazioni.
Carta da pacchi, il mio vecchio amore, e tante foglie che rivestono i miei pacchetti e nastri preziosi insieme a sottili corde.
Questa la prima ispirazione.
Cambiando carta ho pensato a una soluzione più minimal utilizzando una carta giapponese che ho ritrovato tra i miei tanti cartoncini.
Questa volta i cordoncini sono sottili e la decorazione è una foglia che ho attaccato con la famosa colla a caldo (la pistola per la colla a caldo è uno strumento indispensabile per questo tipo di lavoro).
Ma li vogliamo fare anche due pacchetti tradizionali?
Bene vediamo un po’ cosa ho dentro i miei magici contenitori: candeline, dei fili di lana cotta, piccole decorazioni di feltro, nastri rossi, nastri di cotone, un cordone verde comprato ultimamente a Barcellona.
Ed ecco il risultato
Saranno questi i miei pacchetti regalo per questo Natale? Chissà …