La tradizione del calendario dell’Avvento è una tradizione recente, del XIX secolo e proviene dal mondo protestante e più precisamente, dalla Germania.
La storia narra di un bambino che a fine Ottocento tormentava la mamma chiedendo ogni giorno d’autunno se era Natale. Il bimbo era piccolo e non riusciva a contare per cui la mamma inventò un piccolo stratagemma, 24 biscottini speziati che venivano dati a colazione al bambino dal primo di dicembre fino alla vigilia di Natale. Quel bambino poi diventato adulto, si ricordò di questo piccolo gioco e nel 1908 pubblicò il primo calendario dell’Avvento. Il bambino, ormai adulto era Gerhard Lang, un editore protestante di Maulbroonn in Germania e i suoi calendari commentarono così il conto alla rovescia verso il Natale.
In verità già nel 1851 si fa risalire il primo calendario, 24 disegni con soggetti a tema natalizio: angeli, animali, stelle, candele e tanto altro erano messi in sequenza per commentare ognuno un giorno.
Un’altra usanza era quella di realizzare degli orologi di Natale che contavano i giorni dalla prima domenica dell’Avvento; il primo calendario a forma di orologio fu stampato sempre in Germania nel 1902.
Dalla Germania poi il calendario si diffuse in Svezia e in tutta l’Europa del Nord. Le versioni erano molte, alcune prevedevano dei disegni che dovevano essere cancellati giorno dopo giorno, altri invece erano dei contenitori che contenevano dei biscotti, altri poi, quelli che l’industria dolciaria ha poi replicato in forma seriale, dei pannelli con delle finestre che aprendosi regalavano al piccolo curioso un cioccolatino o in piccolo giocattolo.
La versione che quest’anno vi propongo per il mio Calendario dell’Avvento è sempre con il tradizionale biscotto speziato ma questa volta tagliato nelle tante formine che ci ricordano il natale: omini di pan di zenzero, stelle, cristalli di neve, alberi di natale, casette, addobbi e campane. Insomma tutto ciò che simboleggia questa festa. La glassa che ho utilizzato per la decorazione (paziente) quest’anno tinge un po’ di rosa per queste piccole golosità.