Il Calendario dell’Avvento non fa parte della tradizione familiare, né mia, né tanto meno dell’uomo a cui non piacciono i dolci, restio al natale, a fare l’albero, agli addobbi e, naturalmente, anche al presepe.
Ma questa è una tradizione nuova da quando mi sono staccata dalla mia famiglia di origine, da quando ho una mia piccola, minuscola famiglia e una casa che la accoglie.
Quindi, ecco che l’otto dicembre addobbo l’albero di Natale e tiro fuori tutti i ninnoli e decorazioni natalizie, comprese candele e ghirlande, faccio un micro presepe, metto la suoneria natalizia al cellulare, canticchio stupide canzoncine, rincorro i miei gatti randagi con stelle filanti e inizio a guardare le ricette natalizie, quelle salate, perché quelle dolci è un mese che le sfoglio. Manca solo il cerchietto con le corna d’alce e i guantini bianchi con ricami rossi e il quadro é completo.
Un’altra tradizione che ho acquisito in età adulta è il Calendario dell’Avvento che fino all’anno scorso compravo pigramente.
Un cartone colorato con tante finestrelle che ogni giorno, fino al 24, si aprono e regalano un cioccolatino.
Questo era il mio Calendario dell’Avvento fino all’anno scorso, comprato per l’appunto, un cartoncino colorato e dei cioccolatini quasi sempre al latte.
Ma l’anno scorso ho aperto questo blog e quindi mi son detta, mi tocca farne uno homemade, commestibile, Cake, (come ormai mi chiamano le amiche) non può non cimentarsi nella costruzione di questo oggettino.
Ed ecco il secondo calendario blogghesco, del quale rimarrà forse qualche briciola smollicata sul plaid del divano, i polpastrelli rossi da glassa natalizia e queste foto che conserverò come ho conservato tutti i cartoni colorati degli anni passati.
Ho realizzato dei piccoli quadrati di pastafrolla all’olio della dimensione 3×3, come è la dimensione del mio logo, e decorato con glassa reale rossa e bianca, un po’ liquida per le superfici e più dura per i disegni.
Disegni, beh si fa per dire, spero nel 2015 di essere più brava e soprattutto precisa.
Insomma, come vedete è un calendario con della buona volontà ma con poco allenamento con la sac-à-poche, per cui se mi ci metto, forse tra due anni il beccuccio con punta 1 mm diventerà la mia seconda matita. Per ora questo è il massimo!
Ricetta della pastafrolla all’olio
ingredienti
300 gr di farina 00
100 gr di zucchero semolato
100 ml di olio evo
un uovo intero a temperatura ambiente
un tuorlo a temperatura ambiente
un pizzico di sale
scorza grattugiata di un limone non trattato
procedimento
ho sbattuto nella planetaria prima le uova con lo zucchero e l’olio e poi ho aggiunto la farina e il sale. Dopo ho capito che se lo facevo a mano avrei sporcato meno cose, ergo, lasciate stare la planetaria o similare, usate le mani.
Aggiungere o un po’ di scorza di limone grattugiato o un po’ di estratto di vaniglia.
non lavorare troppo la pasta, fare un panetto, avvolgerlo nella pellicola e farlo riposare almeno per trenta minuti in frigorifero.
non ho messo il lievito in quanto non volevo che la pastafrolla si gonfiasse, anche se ho letto più di una ricetta con almeno un po’ di lievito.
stendere la pasta con uno spessore di 3, 5 mm, tagliare con formine per biscotti, metterli su una teglia imburrata e infarinata o rivestita con cartaforno o con un tappetino di silicone e infornare a forno già caldo a 160°C.
ci vuole poco per cuocere i biscotti piccoli, meno di dieci minuti e comunque, per non rischiare, rimanere nei paraggi del forno … pronti a toglierli!