Ormai le troviamo anche noi nei supermercati questi piccoli gioielli tuberosi.
Sono le patate Vitellotte, chiamate anche patate nere o patate viola per il colore ametista scuro della polpa. Il tubero ha una forma piccola ed allungata, con una buccia un po’ dura e una polpa che, quando è cotta, ha un gusto quasi di castagna. Sono patate di una varietà antica, quasi selvatiche, originarie del Cile, molto resistenti alle malattie e alla siccità. Per la loro coltivazione hanno bisogno di un terreno leggero e senza ristagni d’acqua e devono essere piantate in profondità. In Cile si ha l’usanza di mettere delle Vitellotte nelle tombe, perché servono per “nutrire” i morti.
Queste patate sono ricche di antiossidanti e in particolare di antocianine, i pigmenti che agiscono come protettori nella prevenzione del cancro e dell’invecchiamento.
In Europa sono coltivate soprattutto in Francia e in particolare nella regione della Picardie ed è per questo che qui in Italia sono comparse nei supermercati con marchio francese. Unico grande neo è che sono troppo costose, quasi 6 euro al kg. per cui sono davvero delle ametiste commestibili!
Ne ho comprate tre, tanto per curiosità, e nella ricerca di come cucinarle ho trovato molte ricette che le mescolano con quelle normali per avere più consistenza e mantenere però un lieve colore. Sono belle nei purè e negli gnocchi, ma siccome mi occupo di dolci ho rispolverato una vecchia ricetta di casa, ossia i krapfen fatti con le patate. questa è la ricetta
KRAPFEN CON VITELLOTTE
ingredienti
200 g di polpa lessata di patate vitellotte
1 uovo
3 cucchiai di zucchero semolato
150 g di acqua
200 g di farina
50 g di burro ammorbidito
10 g di lievito di birra
buccia di mezzo limone grattugiata
un pizzico di sale
preparazione
lessare le patate (questo è facile) e passarle al setaccio.
Io le ho pestate per bene, pensando a chi avrei volentieri fatto una faccia viola, perché volevo avere un po’ di pezzetti interi per avere i puntini viola più evidenti. sciogliere il lievito di birra nell’acqua e poi mettere tutti gli ingredienti insieme e mescolare. formare una palla e lasciarla lievitare per un paio di ore in un luogo caldo e asciutto, sotto un panno.
Dopo di ciò rompere il panetto e fare tante ciambelline.
Si lo so, i krapfen sono dei bomboloni imbottiti di marmellata o crema, ma io faccio le ciambelline, sono meno impegnative.
Fare lievitare per un’altra ora, sempre nel luogo caldo e accogliente per le lievitazioni e poi friggerle in abbondante olio (qui si apre il mondo di quale olio, ma sono democratica, usate quello che vi pare, tanto la salute è la vostra).
Farle raffreddare leggermente, ma leggermente e poi bisogna passarle nello zucchero. io ho usato quello molto sottile, zefiro.