Una torta di compleanno, questa volta non per una giovane amichetta, ma per un compleanno dal numero importante: 93.
Era chiaro che non poteva essere una torta qualsiasi, con una forma qualsiasi, no?
Quasi un secolo, un tempo lunghissimo nel quale la vita di Silvana, donna caratteriosa e tenace, ha incontrato momenti belli e brutti, momenti faticosi e allegri, sempre immersa e persa negli occhi dei suoi amati figli. Una vita difficile se non altro perché ha attraversato un secolo difficile, pieno di molti eventi, superati tutti da donna indipendente, non allineata al ruolo femminile riservato alla sua generazione. Non una femminista, ma una persona che ha preso la sua vita e l’ha portata avanti al di là delle convenzioni sociali dell’epoca costruendo intorno a se una famiglia complessa che la ama, la rispetta ed ammira.
Ecco, come fare allora a realizzare una cake non banale e all’altezza della festeggiata?
Dimenticavo, questa donna è stata anche una pianista, e ancor oggi, pur a volte non ricordando bene le cose vicine, recenti, o confondendo le facce di chi le sta accanto, beh, alla vista del suo amato pianoforte, le note appaiono d’incanto sotto le sue dita lunghe e ancora belle e affusolate.
E allora ecco che nasce la cake che ho chiamato “una torta lunga una vita”, una forma di parallelepipedo allungato in modo sproporzionato, lungo come la tastiera di un pianoforte, ma senza i tasti (sarebbe stato banale riprodurli) ma ricoperta da tanti fiori pop che con il loro spessore costruiscono una serie di rilievi soffici e candidi. Qua e là un tocco del suo colore preferito, l’arancio, come arancioni sono le 9 candeline incorporate dei 90 anni mentre bianche sono le 3 candeline che contano gli anni più recenti.
Per realizzarla ho cotto in forme da plumcake tre torte madeira aromatizzate alla mandorla amara, farcite di lemon curd e crema pasticcera alla vaniglia. Una torta semplice ma morbidissima che incontrava i gusti della festeggiata, famosa golosa di dolci e divoratrice di dolcetti di pasta di mandorle e paste con crema allo zabaione.
La difficoltà è stata quella di assemblare il dolce perché così stretto rischiava di rompersi e quindi ho incrociato gli stati della torta, un po’ come si fa con l’orditura dei muri in mattoni per rendere più solidale e stabile la struttura.
L’altra difficoltà è stata quella della copertura con la pasta di zucchero, proprio per l’esiguo spessore della torta e la realizzazione di angoli “puliti”, non grinzosi.
Le decorazioni floreali hanno trovato ispirazione dai disegni pop dei giardini e dei macro tatoo dei parchi realizzati dagli olandesi West8, la punta più alta del paesaggismo “allegro” che abbiamo oggi in Europa.
Un tappeto di fiori emerge dalla pavimentazione del Rio Manzanares a Madrid che Adriaan Geuze e il suo gruppo disegna nei boulevard e nelle piazze, mescolando nei segni grafici a terra improvvise materializzazioni di sedute che seguono il disegno dei petali, diventando il bordo, a tratti, delle aiole verdi. La dimensione dei fiori è proporzionale alla dimensione dello spazio a disposizione per cui tutto appare in giuste relazioni e forme armoniose.
Un disegno ironico, che gioca su immagini semplici, di immediata lettura, ma non banali. Per chi studia i giardini, sa, che questo tipo di disegno in qualche modo, proprio per il suo graficismo, può trovare collegamento a quei disegni tardo barocchi, rococò, dei giardini francesi, dei parterres a broderies.
Interessante poi sono le visioni dall’altro dei ponti che attraversano il Manzanares e che danno la possibilità di un altro punto di vista per i giardini di West8, come nel caso del roseto sotto il ponte di Toledo, giardino colorato all’interno di un disegno verde di foglie a macro scala.
In effetti, questo bianco lingottino con candeline incorporate,a vederlo ora mi sembra un pezzo dell’Avenida de Portugal, no?